martedì 21 dicembre 2010

Inverno


Inverno, neve, galaverna, gelo, li abbiamo avuti tutti insieme in quest'ultimo periodo... brrr freddino! Grazie alle mie nipoti ho questa bellissima foto da mostrarvi, mi sembra opera di un folletto fantasioso!

sabato 18 dicembre 2010

DATTERI

Parlando di datteri, quello al centro della foto è ripieno di mascarpone: il mio preferito! Il dattero ripieno è un tipico dessert arabo, si può farcire con ricotta e noce moscata oppure un trito di mandorle, zucchero e acqua di fiori d'arancio.
La palma da datteri, Phoenix dactylifera, originaria dell'Africa settentrionale, è coltivata nelle oasi in Arabia, nelle Canarie, Sud America. Raggiunge 20-30 m di altezza, fruttifica in primavera dal terzo anno di età e può vivere oltre trecento anni, producendo fino a 50 kg di datteri nelle annate migliori. La palma è dioica, cioè fiori maschili e femminili stanno su piante diverse, quindi non cercate i frutti sulla pianta maschio! Il dattero matura in estate con temperature di 40°C, molto sole e parecchia acqua. E' ricco di zucchero, ferro, calcio, fosforo, vit. A e B.
In Germania era tradizione decorare l'albero di Natale con mele, noci, datteri e fiori di carta.
In ottobre, in Marocco, nell'oasi di Tafilalet vicino alla città di Erfoud, si celebra la festa dei datteri durante la quale si suona, si balla e si mangia.
Per i cristiani, le foglie della Phoenix rappresentano l'entrata di Gesù in Gerusalemme e simboleggiano la pace.
Etimologia: Phoenix = fenicio, perchè i Fenici diffusero questa palma; Dattero dal greco o fenicio daktylos = dito, per la forma del frutto.

A' propos de dattes, celle au milieu de la photo a une farce de "mascarpone": ma préférée! La datte farcie est un dessert typiquement arabe, avec "ricotta" et noix muscade, ou bien avec amandes pétries, sucre, eau de fleurs d'oranger.
Le palmier dattier, Phoenix dactylifera, originaire d'Afrique du nord, est cultivé aussi dans les oasis en Arabie, aux Canaries, Amérique du sud. Il peut arriver à 20-30 m de hauteur, les fruits se forment au printemps à partir de la 3me année et il peut vivre jusqu'à 300 ans, en produisant 50 kg de dattes dans le années meilleures. Le palmier porte les fleurs féminines et masculines sur plantes différentes. Donc, n'allez pas chercher les fruits sur la plante mâle! La datte mûrie en été, à 40°C, avec beaucoup de soleil et d'eau. Elle contient sucre, fer, calcium, phosphore, vit. A et B.
En Allemagne, on décorait l'arbre de Noël avec pommes, noix, dattes et fleurs de papier.
En octobre, au Maroc, dans l'oasis de Tafilalet près de Erfoud, il y a lieu la fête des dattes pendant laquelle on joue de la musique, on dance et on mange.
Pour les crétiens, les feuilles de Phoenix représentent l'entrée de Gésus en Gérusalemme et symbolisent la paix.
Ethymologie: Phoenix = phénicien, parce qu'ils avaient répandu ce palmier; Datte du grec ou phénicien daktylos = doigt, pour la forme du fruit.

martedì 14 dicembre 2010

L'alberino di Natale


Questo è "l'alberino", simbolo di Natale, che ho fatto con mia figlia di quasi tre anni. Lei dice che è piccolo piccolo però è magico perchè ogni mattina, chissà come, produce nuovi cioccolatini!
L'albero di Natale nasce come simbolo pagano ed è stato in seguito adottato dal Cristianesimo. I primi conosciuti, prima che diventassero tradizione, risalgono al 1510 in Germania e al 1840 in Francia, quello voluto dalla duchessa di Orléans. Il suo significato originale sarebbe quello della vita che si rinnova, perciò si utilizza un albero sempreverde e di solito un abete.
Scoraggio vivamente chiunque a piantare il proprio abetino di Natale nel giardino condominiale dopo le feste. I casi sono due: muore perchè ha preso la "botta" di caldo dei caloriferi di casa o perchè semplicemente non aveva più le radici oppure in alcuni casi, se è stato al fresco e in terra conle sue radici, prospera allegramente raggiungendo dimensioni "imbarazzanti" tra i palazzi, oscurando i piani bassi e facendo altri piccoli scherzi indesiderati. Spesso poi ne viene richiesto l'abbattimento e... son dolori!
Buon abete a tutti e... sbizzarritevi con la fantasia.

giovedì 9 dicembre 2010

FORMICHE CHE DIFENDONO GLI AFIDI

questo video è di proprietà di Ale http://www.pazziperlepiante.blogspot.com/

Gli afidi sono i più comuni nemici delle nostre piante. Si dispongono solitamente sui boccioli dei fiori o sui teneri germogli per estrarre la linfa, ricca di glucosio. Non riuscendo a digerirla tutta gran parte viene eliminata sotto forma della famosa " melata ", quella sostanza appiccicosa che imbratta tutto, pavimento compreso! Le formiche vengono attratte da tutto questo zucchero ed è per questo che ce le ritroviamo sulle piante ed è per questo che difendono a spada tratta le colonie di afidi!

P.S dalla melata si ricava anche un buonissimo miele, il famoso miele di melata.

mercoledì 1 dicembre 2010

PASSIFLORA INCARNATA, PASSIFLORA CAERULEA




Cari lettori, voglio regalarvi dei fiori estivi in queste fredde giornate...
Tutti conoscono il frutto della passione usato nei succhi di frutta o nei cocktail, dispensatore pare di emozioni afrodisiache... Ma anche il fiore ha l'appellativo " della passione", questo perchè rappresenta la passione di Cristo. Se osserverete bene queste foto vi potrete scorgere una corolla esterna, che rappresenta la corona di spine; una corolla mediana che rappresenta la croce ( gli stami sembrano martelli e i pistilli chiodi ) ed una più interna che rappresenta Gesù in croce.
Esistono numerose varietà originarie tutte del Sudamerica.
Il frutto proviene dalla varietà " Edulis " dolcissimo e ricco in vitamina C.
Tutta la parte aerea contiene zuccheri, calcio,enzimi ed alcaloidi. Viene utilizzata per calmare i nervi, ansia, le nevralgie e la temibile insonnia. Pare induca un sonno di tipo fisiologico seguito da un risveglio senza ansia e pessimismo, un sonno ristoratore insomma!
Durante la Guerra del '15-'18 veniva usata per calmare la cosiddetta " angoscia di guerra ".
Se volete provare eccovi le dosi per una tisana: 1 cucchiaino di droga in una tazza da thè, aggiungete acqua bollente e lasciate riposare per 10 minuti, colate e bevetela prima di andare a letto oppure durante il giorno nei momenti di stress! Eviterete di mandare a quel paese qualcuno!


venerdì 26 novembre 2010

C'E' DATURA E DATURA...








La prima Datura che vedete è la famosa Datura Stramonium, detto Stramonio o Erba delle streghe o del Diavolo. Tutte le sue parti ed in particolare i semi sono velenosissime, contengono infatti elevate dosi di alcaloidi allucinogeni come l'atropina. Cresce spontanea in tutta Italia.
La seconda Datura è la Datura Arborea originaria del Sudamerica. E' una bellissima pianta ornamentale che fiorisce in estate e che emana un delizioso profumo verso le ore serali,proprio quando si aprono i fiori....
Può raggiungere anche il metro e mezzo di altezza ed il metro di diametro pur coltivata in vaso.
Ha bisogno però di essere riparata d'inverno nei nostri climi, mentre al sud vive tranquillamente nei giardini.





mercoledì 24 novembre 2010

MENTHA ROTUNDIFOLIA O MENTA GLACIALE



Come potete vedere le foglioline di questa menta sono rotondeggianti di un bel verde acceso. Il fusto è a sezione quadrata ed avendo un profumo molto intenso e sapore dolciastro viene per lo più usata per aromatizzare le bevande come il tè. Ha proprietà antibatteriche, balsamiche ed espettoranti; provatela assieme al timo in acqua bollente respirandone i fumenti e vedrete che toccasana per i vostri bronchi e polmoni!
Per altre info e piantine scrivete a pachisandra@hotmail.it

domenica 21 novembre 2010

ZUCCA HOKKAIDO, SI MANGIA ANCHE LA BUCCIA!





Ho scoperto questa particolare zucca chiaccherando con dei vicini vegetariani. Quandi mi hanno raccontato che si poteva mangiare anche la buccia, mi si sono illuminati gli occhi e mi sono detta: " Devo averla!" Per un'amante delle zucche, come me, non doverle sbucciare è proprio un sogno!
Il sapore è dolcissimo, ovviamente, e ricorda quello della purea di castagne. Originaria dell'isola di Hokkaido in Giappone ha la forma a pera e raramente raggiunge i 2-3 Kg di peso.

domenica 14 novembre 2010

NAGA MORICH, IL PEPERONCINO PIU' PICCANTE DEL MONDO






Se siete amanti dei peperoncini e delle sfide, questo dovete proprio provarlo!
Io ho fatto l'errore di metterne un pezzetto su una fetta di pizza e.... Ho pianto! Una sensazione mai provata: delle fitte in tutta la bocca da togliere il respiro, un bruciore infinito e che non cessava ... Ho così deciso di non usarlo mai più! Le varie persone a cui l'ho regalato mi hanno lanciato maledizioni e ridato indietro i preziosi frutti...
I principi attivi che danno la piccantezza si chiamano capsaicina e diidrocapsaicina e la loro concentrazione più o meno alta viene misurata tramite la scala di Scoville ed unità Scoville.
Il peperone dolce ha 0 unità Scoville mentre il peperoncino calabrese attorno a 15.000 unità.
Il mio " famigerato " Naga pare si aggiri sulle 800.000 unità! E' stato scoperto recentemente in India ed ha battuto la piccantezza dell'ormai famosissimo Haba Nero. La pianta può raggiungere delle notevoli dimensioni, quasi 1 metro e 60 cm. ed ha la forma di alberello ramificato. I frutti sono di forma veramente particolare: irregolari e molto diversi uno dall'altro, è davvero divertente come pianta ornamentale!
Per altre info e semi scrivete a pachisandra@hotmail.it

sabato 6 novembre 2010

PRIMA NEVE

Il 25 ottobre scorso è caduta la prima neve sulle Alpi, in alta montagna dai 1000 metri in su. Il gran sole dei giorni successivi l'ha sciolta quasi tutta e l'effetto è stato magico con i colori dell'autunno che si mescolavano.
Una curiosità: il peso specifico della neve fresca varia da 80 a 190 Kg/mc e quello della neve "vecchia" e acquosa varia da 200 a 800 Kg/mc.
E' stato calcolato il peso di 100 cm di neve caduta su un tetto: i primi 50 cm in basso, la più vecchia, pesava ben 360 Kg/mc e i 50 cm di neve fresca pesavano invece 280 Kg/mc; significa che sul tetto gravavano 320 Kg/mq.
Visto il notevole peso della neve, che pare soffice quando ne vediamo cadere i fiocchi, dobbiamo prendere precauzioni per evitare la rottura dei rami degli alberi. La caduta di grosse branche può essere molto pericolosa ed inoltre dalla ferita possono entrare batteri e funghi patogeni che porteranno, nella stagione successiva, alla morte e/o anche alla caduta della pianta. E' importante eliminare il legno morto e fragile, potare gli alberi prima dell'inverno e contenerne lo sviluppo. Prestare attenzione soprattutto ai legni fragili come ad esempio pioppo, salice, fico. Le conifere (pino, abete, larice, ecc), a differenza delle latifoglie, hanno un legno molto flessibile che si piega ma soitamente non si rompe.

Le 25 octobre passé, on a eu la première neige sur les Alpes, en haute montagne à partir de 1000 mètres de hauteur. Le grand soleil des jours suivants l'a fondue presque toute. L'effet a été magique avec les couleurs de l'automne qui se mélangeaient. Une curiosité: le poids spécifique de la neige fraîche est entre 80 et 190 Kg/m3 et celui de la neige pressée et aqueuse varie de 200 à 800 Kg/m3. Il a été calculé le poids de 100 cm de neige tombée sur un toit: les premiers 50 cm du bas, pesaient bien 360 Kg/m3 et les 50 cm de neige fraîche pesaient par contre 280 Kg/m3; cela signifie que sur le toit il grevait 320 Kg/m2. En étant le poids de la neige si considérable, même si les flocons semblent légers lorsqu'ils tombent, on doit prendre des précautions pour éviter la rupture des branches des arbres. La chute de grosses branches peut être très dangereuse et, en outre, à travers la blessure les pathogènes peuvent entrer et causer, dans la saison suivante, la mort et/ou même la chute de la plante. Il est important d'éliminer le bois mort et fragile, tailler les arbres avant l'hiver et en contenir le développement. Il faut faire attention surtout aux bois fragiles comme par exemple le peuplier, le saule et le figuier. Les conifères (pin, sapin, mélèze, etc.), contrairement aux angiospermes, ont un bois très flexible qui se plie mais d'habitude ne se casse pas.

domenica 24 ottobre 2010

ARDISIA CRENATA

Pubblico questo post su richiesta di Chicca, che ci segue da sempre. Anzi, ti chiedo di mandarmi una foto di questa bellissima pianta così la facciamo vedere a tutti i lettori (grazie, come vedi l'ho ricevuta).

La Ardisia crenata è un piccolo arbusto sempreverde originario della Cina, cresce molto lentamente ma produce delle bacche rosso brillante che perdurano sulla pianta dall'autunno fino a giugno dell'anno successivo. La fioritura di giugno è altrettanto bella. E' una pianta d'appartamento che ama il pieno sole, va posta vicino ad una finestra e d'estate può stare all'aperto. Occorre però proteggerla dal caldo intenso. La temperatura ideale è di 20°C, scostandosi dalla quale cadono foglie e frutti. Vuole annaffiature regolari, evitando i ristagni. Potatura in febbraio. Attenzione alla comparsa di afidi e cocciniglie.
Nota: il prezzo di questa pianta è un po' più elevato rispetto ad altre ornamentali d'appartamento, ciò è dovuto alla sua crescita molto lenta. Tuttavia è molto decorativa e le bacche durano veramente a lungo.
Invito Ale ad aggiungere info, se lo ritiene.
Bea

mercoledì 13 ottobre 2010

STEVIA REBAUDIANA: LA DOLCE PIANTA



Tra tutte le piante officinali utili all'uomo, ve ne è una veramente speciale: la Stevia.Appartiene alla famiglia delle Asteraceae ed è originaria del Paraguay e del Brasile. E' una pianta perenne erbacea-arbustiva, con foglie ovali opposte e può raggiungere il metro di altezza.Fin qui tutto normale, direte voi, ma provate ad assaggiare una delle sue tenere foglioline ed eccovi la sorpresa! Sono dolcissime con un retrogusto di liquirizia! Le sue foglie essiccate dolcificano 20/30 volte più del comune zucchero di canna. In molti paesi viene utilizzata al posto dei vari dolcificanti di sintesi come aspartame, saccarina ed acesulfame k, col vantaggio di essere ipocalorica, dato che i suoi componenti non sono metabolizzati dall'organismo. Insomma un vero e proprio dolcificante totalmente naturale. Potete aggiungerlo nel caffè, nel té e prepararci deliziosi dolcetti...Viene utilizzata da ormai 40 anni in Giappone per produrre alimenti e bibite dal sapore dolce ma a basso contenuto calorico ed in tutti i paesi sudamericani, oramai da una vita, ad esempio per dolcificare il mate. In Europa e Stati Uniti nessun utilizzo... no comment!


Possiamo coltivarla sul balcone dalla primavera all'estate in posizione soleggiata, ricordandoci di bagnare bene ma di evitare i ristagni. Prima dell'arrivo del gelo è bene ritirarla in casa poichè non tollera temperature inferiori allo zero. Non viene attaccata dai comuni insetti come gli afidi, forse perchè morirebbero di una dolcissima morte!Per ulteriori info e piantine scrivete a pachisandra@hotmail.it

Parmi toutes les fines herbes utiles à l’homme, il y en a une vraiment spéciale: la Stevia. Cette plante appartient à la famille des Asteraceae et elle est originaire du Paraguay et du Brésil. C’est une plante perenne herbacée-arbustive, avec des feuilles ovales opposées et peut rejoindre le mètre de hauteur. Jusqu'ici tout normal, vous vous direz, alors goûtez une de ses tendres petites feuilles et voilà la surprise! Elles sont très douces avec un arrière goût de réglisse! Les feuilles desséchées sont 20/30 fois plus douces du sucre commun. La Stevia est utilisée dans beaucoup de pays pour remplacer la pluspart des édulcorants de synthèse comme Aspartame, Saccharine et Acesulfame k, avec l'avantage d'avoir vraiment peu de calories, vu que la substance contenue n'est pas métabolisée par l’organisme. En somme un véritable édulcorant totalement naturel. Vous pouvez l'ajouter au café, thé et préparer aussi des délicieuses friandises. Au Japon on l’utilise déjà depuis 40 ans pour produire des aliments et des boissons douces avec très peu de calories et dans tous les pays sud-américains, depuis toujours, on l’utilise par exemple pour adoucir le mate. En Europe et aux Etats Unis aucune utilisation de la Stevia… no comment!
On peut la cultiver sur le balcon à partir du printemps jusqu’à l’été, en position ensoleillée, se rappelant de bien arroser en évitant les excès. Avant les gèlées il faut retirer les plantes de Stevia à la maison puisqu'elle ne tolère pas les températures inférieures au zéro. Elle n'est pas attaquée par les insectes communs par exemple les poucerons, probablement parce qu’ils creveraient d'une mort très douce! Pour autres info et plantes écrivez à pachisandra@hotmail.it

domenica 26 settembre 2010

PYRACANTHA O AGAZZINO


Questo bellissimo arbusto sempreverde è molto usato per formare siepi formali.
Io lo preferisco nella sua forma libera come nella foto: riesce così a regalare grappoli di bacche arancioni molto compatti che perdurano nel grigiore della stagione fredda.
Resiste molto bene all'inquinamento ed ha una grande rusticità ed adattabilità.
Forma siepi impenetrabili anche a causa delle spine presenti sui rami.
Il Pyracantha appartiene alla famiglia delle Rosacee e pertanto i suoi fiori sono ermafroditi. Se avete una pianta che non produce bacche, probabilmente è a causa dell'errata potatura (eccessiva o nel periodo sbagliato) e non, come alcune persone credono, perchè la pianta ha i fiori maschili.
Etimologia: dal greco "pyr" = fuoco e "àkantha" = spina; fiamma spinosa.

C’est un arbuste au feuillage persistant très employé pour former des haies formelles. Je le préfère dans sa forme libre comme dans la photo: il réussit ainsi à produire des grappes de baies oranges très compactes qui persistent pendant tout l’hiver froid et gris. Il résiste très bien à la pollution, il est très rustique et il s’adapte bien à tout endroit. On peut former des haies impénétrables à cause des épines présentes sur les branches. Le Pyracantha appartient à la famille des Rosacées et par conséquent ses fleurs sont ermafrodites. Si vous avez une plante qui ne produit pas de baies, probablement c’est à cause de la taille (excessive ou dans la mauvaise période) et pas, comme quelques personnes croient, parce que la plante a les fleurs masculines. Ethimologie: du grec "pyr" = feu et "àkantha" = épine; flamme épineuse (buisson ardent).
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This beautifull evergreen shrub is used in order to form formal hedges. I prefer it in its free style as shown in this photo: thus, it gives orange berried clusters much more compact that last long in the cold season. It withstands very well pollution and has a great rusticity and adaptability. It may form impenetrable hedges also because of thorns on the branches.

Pyracantha belongs to the rosaceans, therefore it has hermaphroditic flowers. If you have a plant that doesn’t berry, probably it is due to wrong pruning (excessive or in the wrong period) and not, as some persons believe, because the plant has only male flowers.
Etymology: from the greek "pyr" = fire and "àkantha" = thorn; firethorn.

giovedì 2 settembre 2010

FICO, FICUS CARICA




Guardate un pò dove sono riusciti a crescere questi fichi! Tra le bianche mura di Ostuni le sue foglie verde scuro erano impossibili da non notare!
Pensate che il frutto che si mangia non è in realtà un vero frutto ma un ricettacolo ( tratto del fiore dove si inseriscono gli altri organi ) a forma di otre, con una piccola apertura rivestita di fiori piccolissimi.I fiori sono i minuscoli semini che troviamo all'interno.
Pare che sia originario dell'Asia minore e già nel Nord Europa era presente in forma spontanea prima dell'ultima glaciazione. Apprezzato da Greci e Romani ,sotto le sue fronde vennero allattati Romolo e Remo, citato nella Genesi, fa parte della tipica macchia mediterranea ma lo troviamo anche nelle nostre fredde pianure.
Ai tempi di Omero il latte si faceva cagliare con il suo lattice. E' una delle più antiche piante coltivate dall'uomo assieme all'Olivo. Platone ne era talmente ghiotto da essere soprannominato " il mangiatore di fichi " ed anche la bellissima Cleopatra li divorava. Tanti poeti l'hanno citato nei loro versi: Omero, Dante, Leopardi e Pascoli.
Giovanni Vaccari scrisse:
" Di tra le foglie piatte,
col suo bel ventre
timido verdiccio,
con la sua goccia
tremula di latte zuccherino,
al mattino
il buon polputo Fico
primaticcio
mi dà il rustican gaio saluto,
dicendo: Oh, tu mi cogli
se vuoi di me allegrar
la tua merenda ".
Dei versi che mettono proprio di buonumore!

martedì 31 agosto 2010

SEMI DI OLEANDRO


Per riallacciarmi alla mia socia ed al suo post eccovi i leggiadri semi dell'oleandro.
Se volete godervi questo spettacolo, non staccate i baccelli che sono in via di formazione sulle nostre piante.

sabato 28 agosto 2010

IL CARRUBO











Il Carrubo è un albero sempreverde con tronco tozzo e chioma molto ampia, dalle foglie tondeggianti di colore verde scuro nella pagina superiore ed opache tendenti al rosso in quella inferiore. Specie molto longeva, arriva fino a 500 anni di età, dalla crescita lenta, è originaria dei paesi del mediterraneo orientale. Venne introdotto in Italia dai Greci ma furono gli Arabi a diffonderlo sino in Spagna e Marocco. Appartiene alla famiglia delle Leguminose (Leguminoseae) ed il suo nome scientifico è Ceratonia Siliqua. Ceratonia deriva dal greco Kerataunia che significa "corno", mentre Siliqua deriva dal latino e significa "legume". Difatti i suoi frutti sono proprio dei legumi arcuati lunghi fino a 25 cm, di colore marrone scuro a maturazione detti "Carrube" che hanno sapore dolce ed aromatico, con percentuali di zuccheri sino al 60%.
Mia mamma racconta che da bambini salivano sulle "Carrubbe" per rubare i preziosi frutti, col rischio di prendersi qualche botta dai contadini che le usavano per alimentare animali come i maiali ed i cavalli.
L'utilizzo moderno lo vede ancora nell'alimentazione animale, nella produzione di alcool dalla distillazione della polpa e nell'alimentazione umana sotto forma di farina per l'industria dolciaria
e nella preparazione delle pappe per i bimbi. Viene anche aggiunto nella preparazione dei brodi vegetali e per la preparazione di un surrogato del cacao.
Pare che già gli Egiziani lo usassero per le infiammazioni dei reni ed il celebre medico greco Galeno (circa 200 d.c.) conosceva le virtù lassative della sua polpa fresca ed astringenti della polpa secca.
Gli Arabi chiamavano i suoi semi "qirat" o "khirat" che significa "carati" e li utilizzavano come unità di misura delle pietre preziose poiché il loro peso era, ed è, sempre costante, ovvero 1/5 di grammo, ecco perchè ancora oggi si usa questo termine per indicare la preziosità delle gemme.

The carob tree is a Mediterranean evergreen tree with very large foliage and squat trunk. It can reach an age of nearly 500 years with a very slow growth. It was introduced into Italy by the Greeks but the Arabs were to spread to Spain and Morocco. It belongs to the family of Leguminosae and its scientific name is Ceratonia Siliqua. Carob comes from the greek Kerataunia meaning "horn" while Siliqua comes from Latin and means "vegetable". The fruit is up to 25 cm long, dark brown when ripe and sweet, it rates up to 60% sugar.
My mom says that children went to the carob tree to steal the precious fruit, with the risk of some blow from the farmers that used fruits to feed animals such as pigs and horses.
The modern use is the distillation of the fruit pulp and to produce flour for industry.
It seems that even the Egyptians used it in medecine and the famous greek physician Galen knew the virtues of its laxative either astringent fruit pulp.
The Arabs called the seeds "qirat" or "khirat" which means "carat" and used them as a measurement of gemstones because their weight is constant, 1/5 of a gram, that's why even nowaday the term is used to indicate the preciousness of the gems.

mercoledì 25 agosto 2010

NERIUM OLEANDER

Per godersi ancora l'estate, restiamo nell'ambito delle piante mediterranee con l'oleandro. Bellissimo arbusto sempreverde che regala magnifiche fioriture bianche, rosa, rosse.
Le foglie coriacee e lanceolate gli permettono di resistere bene alla siccità.
Etimologia: il nome deriva dal greco "neron" = acqua, in quanto spontaneamente predilige le rive dei fiumi.
Attenzione però: l'oleandro è altamente tossico in tutte le sue parti sia per animali che uomini.
La tossina (ouabaina) provoca tachicardia, bruciori di stomaco e vomito, assopimento. La morte avviene per collasso cardio-respiratorio. Contiene anche alcaloidi e altre sostanze tossiche, soprattutto cardiocinetiche, che si mantengono attive anche dopo essiccamento.
Nel film "White Oleander", tratto dal romanzo di Janet Fitch, la protagonista interpretata dalla bellissima Michelle Pfeiffer, viene condannata dopo aver avvelenato il proprio amante con il veleno estratto dall'oleandro bianco.
Nella storia si racconta che alcuni soldati delle truppe napoleoniche, in Italia morirono avvelenati dopo aver usato rami di oleandro come spiedi per la carne.
Nelle zone costiere del centro Italia, l'oleandro viene usato con successo come siepe spartitraffico e antirumore in molte strade e autostrade, grazie alla sua grande adattabilità e resistenza.

To enjoy the summer, we are still in the context of Mediterranean plants with Oleander. This beautiful evergreen bush gives nice white, pink or red blooming. Lanceolate and tough leaves allow to withstand well the drought.
Etymology: the name comes from the Greek "neron" = water, because it grows spontaneously along rivers shores.
Caution
: the Oleander is highly toxic in all its parts both for animals than persons. The toxin (ouabaine) causes tachycardia, sickness and sleepiness. Death occurs for cardiopulmonary collapse. It also contains alkaloids and other toxic substances, especially heart tonic ones, that remain active even after drying.
The protagonist, Michelle Pfeiffer, of "White Oleander" (moovie based on Janet Fitch novel) was sentenced after she poisoned her lover with white oleander poison.
It's said some Napoleonic troops soldiers died poisoned by using oleander branches as spit to roast meat.
In coastal areas of central Italy, oleander is used successfully as traffic fender and sound barrier in many roads and highways, thanks to its great adaptability and resilience.

Pour profiter encore de l'été, on reste sur le subjet de la végétation méditerranéenne avec le Laurier rose. Arbuste à feuillage persistant, il offre de belles floraisons blanches, roses, rouges. Les feuilles coriaces et lancéolées, lui permettent de résister à la sécheresse. Étymologie: le nom vient du grec "Néron"= eau, vu qu'il pousse spontané lelong des bords des fleuves.
Mais attention: tout part du Laurier rose est très toxique pour les animaux et les hommes. La toxine (ouabaïne) cause tachycardie, vomissements et somnolence. La mort survient avec collapsus cardio-respiratoire. Il contient également des alcaloïdes et autres substances toxiques, en particulier cardiotoniques, qui restent actives même après séchage.
Dans le film "White Oleander", basé sur le roman de Janet Fitch, la protagoniste joué par la belle Michelle Pfeiffer, est condamnée après avoir empoisonné son amant avec un extrait du Laurier rose.
Il parait que des soldats des troupes de Bonaparte mururent empoisonnés après avoir utilisé des branches de laurier rose comme brochettes pour cuire la viande.
Dans les zones côtières de l'Italie centrale, le Laurier rose est utilisé avec succès comme bande centrale et contre le bruit dans de nombreuses routes et autoroutes, à cause de sa grande capacité d'adaptation et de résistence.

sabato 14 agosto 2010

PINO AD OMBRELLO

PINUS PINASTER è il pino marittimo.

PINUS PINEA è il pino domestico, quello da pinoli.

Entrambi sono presenti nelle zone costiere perchè utilizzati nel consolidamento dei litorali. Sono resistenti alla salsedine e alla siccità.

Le piante giovani delle due specie si distinguono dall'odore degli aghi stropicciati: nel pinaster l'odore è aspro, nel pinea sanno di pinolo.

I pinoli sono prodotti da diverse specie di Pinus ma il Pinus pinea è quella più produttiva con semi grandi. Anche il Pinus cembra è molto produttivo ma ha tutt'altro habitat.

mercoledì 4 agosto 2010

SIEPI MAGNIFICHE

Conosciamo le siepi comuni che delimitano gli spazi verdi, le siepi frangivento e quelle antirumore (vedi commento ginestra). Le essenze più usate sono: Prunus laurocerasus, Photinia Red Robin, Cupressocyparis Leylandii, Pyracantha, Viburnum, Osmanthus, ecc.

Questi bellissimi esemplari di Thuja, delimitano i bordi della strada, formando una magnifica siepe dal grande valore ornamentale.

Nei giardini rinascimentali, con lo sviluppo dell'arte topiaria, incontriamo le siepi più spettacolari: labirinti e pareti verdi che avevano uno scopo ludico oltre a conferire magnificenza al luogo.

Curiosità: pare che nella battaglia che seguì lo sbarco in Normandia, ci furono grossi problemi di mobilità delle truppe a causa delle alte e fitte siepi che caratterizzavano i luoghi. Tali barriere vennero sottovalutate dato che non se ne poteva evincere l'entità dalla cartografia che si basava su ricognizioni aeree.
In proposito si ricorda la citazione dello studioso polacco Korzybski: "la mappa non è il territorio".

venerdì 30 luglio 2010

TAMARIX GALLICA




Come ha detto la mia socia la tamerice vive anche sui litoranei marini. Ed eccola nello splendore del mare pugliese... Riesce a sopravvivere persino a contatto delle onde...

mercoledì 28 luglio 2010

Tamerice

La vaporosa Tamarix, anche detta cipressina o scopa marina, cresce sui litorali marini. Le foglie aghiformi, simili a quelle delle conifere, servono a limitare l'evaporazione e la perdita d'acqua dovuta al clima caldo. Una caratteristica curiosa è quella di generare dalla chioma una pioggia salata sotto forma di goccioline per rinfrescarsi. La bellissima fioritura in spighe avviene da maggio a luglio.

Giovanni Pascoli intitola la sua prima raccolta di poesie "Myricae" ossia Tamerice (dal lat. Virgilio).

Pianta citata anche da D'Annunzio nella poesia La pioggia nel pineto: ...piove sulle tamerici salmastre ed arse...

Nella poesia di Montale Fine dell'infanzia (raccolta Ossi di seppia):
...non erano che poche case
di annosi mattoni, scarlatte
e scarse capellature di tamerici pallide...

martedì 20 luglio 2010

FISIOPATIE: COLPO DI SOLE


E' arrivata l'estate: i primi caldi, i primi bagni, le prime tintarelle...
Ma attenzione alle scottature! Anche le piante, come noi, possono scottarsi!
Questo succede quando le esponiamo al sole diretto nei mesi più caldi ( giugno-luglio ) dopo che, poverine, per tutto l'inverno sono rimaste in casa con dei raggi solari quasi inesistenti...
Cerchiamo quindi di esporle al sole nei mesi primaverili oppure in piena ombra d'estate.
Anche le gocce di acqua rimaste sulle foglie, in una giornata assolata, possono "scottare" e bruciare i tessuti, agendo da " effetto lente ".

sabato 17 luglio 2010

SCORPIONI IN ITALIA


Questo scorpione presente in Italia è innocuo, la sua puntura equivale a quella di un insetto. Un po' dolorosa ma non letale.
Ha abitudini notturne e scappa se disturbato, si nasconde sotto sassi e cortecce.
Si contano circa 1300 specie di scorpione ma poche sono quelle mortali: hanno chele fini, aculeo triangolare e vivono nei deserti.
Pare che la benzina e il calore inattivino il suo veleno.
Topi, gufi, pipistrelli mangiano gli scorpioni.
Oltre alla lavanda e al timo, come precedentemente citato, anche la pianta di aglio li allontana.

domenica 11 luglio 2010

GINESTRA,GINESTRA DEI CARBONAI





Di colore giallo splendente la sua fioritura vistosa, tra la primavera e l'estate, festeggia l'arrivo della bella stagione. La sua bellezza così pura, semplice e spartana, divenne nel Medioevo il simbolo della Modestia e dell'Umiltà. San Luigi, re di Francia, fondò in suo onore un ordine di Cavalieri chiamato l'Ordine della Ginestra, che come motto avevano: " Esalta gli Umili " ( Exaltat Humiles ). Nel XII secolo re Enrico II d'Inghilterra, discendente della casata francese d'Angiò, prese il nome di Plantageneto (planta genista ): infatti nello stemma della sua famiglia campeggiava un ramo di ginestra.
Il nome volgare proviene dall'uso che veniva fatto dei suoi rami che, grazie alla scarsa infiammabilità, venivano posti in cima alle carbonaie, per consentire alle cataste di legna,circondate dalla terra, di bruciare lentamente e trasformarsi in carbone.
Con i suoi rami flessibili veniva anche utilizzata come scopa adatta alla pulizia dei forni da pane.
I suoi capolini fioriti vengono utilizzati in erboristeria come rimedi utili in casi di debolezza cardiaca e ipotensione arteriosa, ha inoltre azione diuretica e vasocostrittrice.
E come non ricordare la Ginestra di Leopardi? Immagine di bellezza in mezzo al nulla delle ceneri e lapilli del Vesuvio: forza, fierezza e potenza della Natura che sopravvive ai mortali uomini...
Qui sull'arida schiena
Del formidabil monte
Sterminator vesevo,
La qual null'altro allegra arbor nè fiore,
Tuoi cespi solitari intorno spargi,
Odorata ginestra,
Contenta dei deserti.

sabato 3 luglio 2010

CHIMERA

Questa Dalia è una chimera botanica. Significa che le due metà del fiore sono geneticamente diverse, come due individui che coesistono in uno. Accade in seguito a mutazione delle cellule che originano i tessuti.
Chimere sfruttate in agricoltura sono i rovi senza spine e nel giardinaggio le variegature.
Un esempio classico è quello dell'arancio con uno spicchio di buccia più spesso e più colorito.
La figura mitologica invece ha corpo e una testa di leone, un'altra testa di capra e coda di serpente. Direi che è più affascinante la Dalia!


This Dahlia is a botanical chimera. It means that the two halves of the flower are genetically different, like two individuals that coexist in one. It happens as a result of mutation of the cells that originate the woven ones. Chimeras taken advantage of in agriculture are blackberry without thorns and in gardening plants with spotted leaves. A classic example of chimera is an orange fruit with a segment of peel more thick and fast coloured. In mythology chimera has a lion body and a lion head, an other head of goat and a snake tail. I think Dahlia is prettier!

Ce Dahlia est une chimère botanique. Cela signifie que les deux moitiées de la fleur sont génétiquement différentes, comme deux individus qui coexistent en un. C'est à cause d'une mutation au niveau des cellules à partir desquelles se développent les tissus de la plante. Des chimères exploitées en agriculture sont les ronces sans épines et dans le jardinage les plantes panachées. Un example classique de chimère est l'orange avec un quartier d'écorce plus épais et foncé. En mythologie chimère a le corps et une te^te de lion, une autre te^te de chèvre et une queue de serpent. A' mon avis le Dahlia est plus beau!

giovedì 1 luglio 2010

lunedì 7 giugno 2010

rose rose


Le rose hanno proprietà medicinali: astringenti (petali); antidiarroico (foglie); diuretico, sedativo, astringente, vermifugo, vit. C (frutti); antielmintici (semi).
Olio di rosa: afrodisiaco, sedativo, antidepressivo, antidolorifico, antisettico, tonico.

rose rose


Le rose possono essere cespugliose, sarmentose, rampicanti, striscianti, arbusti e alberelli.
R. canina = fiori piccoli, rosa pallido, spine uncinate, spontanea.
R. gallica = fiori semplici, rosa intenso, poche spine.
R. del Bengla = fiori piccoli a mazzetti, semplici o semidoppi, rifiorente, vari colori.
R. Tea = fiori doppi, rifiorente.
Ibridi di Tea = molto fioriferi, rustici.
R. polyantha = piccoli cespugli, lunga fioritura.
R. Noisette = vigorose, sarmentose, rifiorenti, rustiche, fiori profumati a mazzi.
R. banksiae = sarmentosa, da clima temperato, piccoli fiori profumati a mazzi.
Rosai antichi = grandi fiori a 5 petali di singolare fascino, profumati, rifiorenti, colori ad impatto.