Settimana scorsa ho visto l’affascinante fenomeno della galaverna: un paesaggio spruzzato di bianco. Trovo suggestivi soprattutto i rami scheletrici imbiancati.
Ma che cos’è la galverna? In sostanza è nebbia ghiacciata.
Con temperatura leggermente inferiore a 0° C (-2°, -3°C), le minuscole goccioline che formano la nebbia si solidificano a contatto delle superfici fredde, formando uno strato soffice di aghi di ghiaccio. La galaverna, infatti, non è uno strato duro come il ghiaccio (caso della gelata) ma può essere scossa via ed è per questo che non è pesante e non provoca la rottura dei rami.
Una curiosità: sapete che le goccioline d’acqua molto piccole, come quelle della nebbia, restano liquide nell’atmosfera anche se la temperatura è sotto lo 0 (si chiama sopraffusione) e solidificano solo se toccano cose solide (diventando appunto galaverna)! Per questo la galaverna è diversa dalla brina e dalla gelata.
Simile alla galaverna è la meno conosciuta calabrosa che si forma con gocce più grosse (pioggia) e vento freddo (-2°, -8°C), provoca croste di ghiaccio granuloso anche spesse, che possono spezzare i rami.
Il ghiaccio sui rami può essere anche benefico in quanto uccide i parassiti come ad esempio gli afidi svernanti.
Il significato di galaverna è per metà “crucco”, dal germanico/longobardo, “cala” di “calìgo” = nebbia e per metà latino “hibernus” = che si congela.
Ma che cos’è la galverna? In sostanza è nebbia ghiacciata.
Con temperatura leggermente inferiore a 0° C (-2°, -3°C), le minuscole goccioline che formano la nebbia si solidificano a contatto delle superfici fredde, formando uno strato soffice di aghi di ghiaccio. La galaverna, infatti, non è uno strato duro come il ghiaccio (caso della gelata) ma può essere scossa via ed è per questo che non è pesante e non provoca la rottura dei rami.
Una curiosità: sapete che le goccioline d’acqua molto piccole, come quelle della nebbia, restano liquide nell’atmosfera anche se la temperatura è sotto lo 0 (si chiama sopraffusione) e solidificano solo se toccano cose solide (diventando appunto galaverna)! Per questo la galaverna è diversa dalla brina e dalla gelata.
Simile alla galaverna è la meno conosciuta calabrosa che si forma con gocce più grosse (pioggia) e vento freddo (-2°, -8°C), provoca croste di ghiaccio granuloso anche spesse, che possono spezzare i rami.
Il ghiaccio sui rami può essere anche benefico in quanto uccide i parassiti come ad esempio gli afidi svernanti.
Il significato di galaverna è per metà “crucco”, dal germanico/longobardo, “cala” di “calìgo” = nebbia e per metà latino “hibernus” = che si congela.
Dedicato a Enrico.
Ti sarebbe tanto piaciuto questo paesaggio un po’ lunare, tutto infarinato e freddo. Gli aghi di ghiaccio e i fiocchi di neve erano tra le cose che più ti affascinavano. Con i miei occhi cerco di guardare tutto questo anche per te e ti penso... Come per te annuserò l’odore del temporale estivo, ascolterò le gocce della pioggia cadere sul tetto, guarderò brillare la fiamma nel camino, ammirerò la tela del ragno bagnata dalla rugiada e tante altre cose che amavamo condividere.
Bea
Bea complimenti per questo post! Mi piace molto.
RispondiEliminaChicca
Grazie Chicca per la bella foto
RispondiEliminaBea
Eccola qui la mia socia, questo post la descrive benissimo: professionalmente molto preparata e precisa, ricca in conoscenze e con un animo dolce e romantico... Siamo tutti con te!!!
RispondiEliminaWow!! Che bello vedere la mia foto sul blog che tanto mi appassiona.
RispondiEliminaCandelora Candelora de l'inverno semo fora, ma se piove o tira vento de l'inverno semo dentro (non garantisco sul mio modo di scrivere in dialetto).... oggi qui c'era il sole bello e splendente nel ciel sereno .... dopo galaverna e lavori nel frutteto pronte a occuparvi dell'orto?
ciao ciao
Chicca