mercoledì 27 luglio 2011

LEONTOPODIUM: STELLA ALPINA

Dalla mia vacanza trentina vi porto la Stella alpina o Fior di lana o Bianco di roccia (ita), Edelweiss (ted), Pied-de-lion (fra), Estrella de la nevera (esp), è simbolo per eccellenza della montagna.
Ha proprietà cosmetiche, antiossidanti, antinfiammatorie, antiedemica, tonificante, antimicrobica e filtrante UV.
Questo stranissimo e affascinante fiore appartiene alla famiglia delle composite ossia delle margherite. Deve il suo nome al botanico Robert Brown che fantasiosamente si ispirò ai capolini fiorali che somigliano ad una zampa di leone e dal greco leon=leone e podion=piede, Leontopodion poi Leontopodium. Sono piante perenni con rizoma e gemme che svernano a livello suolo sotto la neve. La fitta peluria che le ricopre serve a limitare la traspirazione e pertanto a resistere alla siccità tipica degli ambienti rocciosi. La "stella alpina" o Leontopodium alpinum, in particolare, si distingue dagli altri Leontopodium, spesso coltivati, presentando la lanuggine solo sulla parte inferiore delle foglie. Fiorisce tra luglio e settembre. Il tipico habitat sono le zone montuose aride (da 1000 a 3000 m s.l.m.): Ande, Siberia, altipiani asiatici, Alpi e Appennini (sulle vette dai Pirenei all'Himalaya). In Italia la "stella alpina" si trova solo sulle Alpi. Leontopodium nivale, più basso di statura, si trova invece sulle rupi calcaree degli Appennini tra 2300 e 2800 m s.l.m. Esiste una "stella alpina" che profuma di limone L. haplophylloides.
La stella alpina è una pianta protetta ed è severamente vietato coglierla ma si può coltivare e perciò occorre suolo calcareo o siliceo, roccioso, ben drenato, esposto a nord.
L'Austria gli ha dedicato l'euro da 2 centesimi.



Auguro a tutti buone ferie, ci rivediamo a settembre. Vi anticipo e vi prometto un post sull'azalea spontanea di montagna.

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